mercoledì 16 aprile 2014

Che paura!












Allora. C'era un tempo, lontano ma c'era, in cui mi sentivo coraggiosa. Tutta d'un pezzo. E per anni, me lo ricordo bene, mi vantavo apertamente di non aver paura di nulla e d'essere una col "pelo sullo stomaco", come direbbe mia mamma.
E invece, non so davvero attraverso quali processi - consapevolezze - acquisite responsabilità - piccoli traumi - eccessi di informazione e di curiosità - so che oggi ho molte paure. Qui non me ne vanto, certo, ma neppure me ne vergogno. Per fortuna ci convivo bene, con consapevolezza e ironia, che anche con le mie paure mi salva, perché mi permette di riderne con gli amici e qui in casa, di farmi sempre mettere in mezzo volentieri per prese in giro e racconti comici che io stessa metto in atto ad aperitivi e cene collettive. Ecco cosa è comico di me: le mie paure e, malgrado il carattere inizialmente schivo e riservato, la tendenza inspiegabile a fare figure di cacca colossali. Ma questa è tutta un'altra storia che merita d'essere trattata, e anche lei derisa, a parte.

Le paure, dicevo.  Qui stasera ho voglia di dare voce a tutte loro, vedermele scritte lì, una in fila all'altra. E chissà che qualcuna non riesca a superarla, almeno un po'.

- I calabroni. I calabroni per me sono il MALE. Di cosa ho paura: che mi pungano, facendomi sentire un dolore terribile, che mi procurino una reazione allergica gravissima e che io, troppo lontana dal pronto soccorso, muoia. Uccisa da un calabrone in mezzo ad un bosco. Oddio. Questa è la paura che più mi fa uscire di senno e  per la quale faccio un vero e proprio show, ogni volta. Vedo un calabrone e, in ordine sparso: piango- strillo- corro - batto i piedi a terra - salgo in braccio a F.Mio, che in queste fasi tra l'altro non mi sopporta e che se siamo con amici non mi sopporta e si vergogna pure. Per dire: una volta c'era un calabrone in macchina ed io piangendo sono uscita chiudendo la portiera con dentro il calabrone ed una delle bimbe. 
- Le vipere. Amo camminare in montagna, la natura, l'aria buona, è una cosa che sogno da settembre a giugno ma da qualche  anno ogni mia escursione è accompagnata dalla sensazione che una vipera possa sbucare all'improvviso da qualche cespuglio, sasso, legno, curva. E' lì, si annoia e aspetta solo me.
- Prendere l' aereo: semplicemente ho paura di cadere giù. Qui, è superata già in partenza, perché mi è inconcepibile avere limitazioni nel viaggiare. Dunque: un po' di Lexotan. Viaggio mezza drogata e buonanotte: arrivo a destinazione tranquilla e beata, anche se  F.Mio si vergogna nuovamente di me. 
- Le tracine: quei pesci con la spina sul dorso nascosti nella sabbia. Qui è successo che mio cugino, ex giocatore di rugby, uomo tutto d'un pezzo, è stato punto anni fa e mi ha raccontato (maledetto) di aver pianto coi lacrimoni stile Hello Spenk. Ecco: questo mi ha fatto scattare un orrore senza fine. Risultato: in spiaggia sono la donna meno stilosa del pianeta. Tendo ad arricciare il naso al sole, metto protezione 50 e faccio il bagno solo con delle ciabattine stile Acquagym, in difesa del "mostro" marino. Questa è la paura che mi pesa di più, pur non essendo forse la più grave. Il fatto di non essermi più concessa di sentire le dita dei piedi affondare nella sabbia. Questa voglio superarla.
Guidare in autostrada da sola: guido bene, da sempre e mi piace tanto, mi fa sentire libera e indipendente, per quanto banale sia. Eppure, da tempo ormai, l'idea di guidare in autostrada tutta sola mi crea panico e, inconsapevolmente, faccio sempre in modo che ciò non accada.
L'uomo nero: il ladro, un pochino, ma soprattutto lui, il maniaco. Forse noi tutte donne ci sentiamo fragili in questo. Forse a nessuna piace camminare la sera da sola. Io se rientro a casa e c'è un tipo che mi mette in allerta (probabilmente solo un povero cristo che rientra a casa come me) faccio cose buffe, anche qui. La più Veronicosa delle quali è prendere il telefono e far finta di telefonare a F.Mio, oppure chiamarlo davvero, dicendo "ah, che bello stai arrivando", mentre lui è sul divano in pigiama.
Inoltre non posso guardare "Quarto grado", per mia fortuna direi, perché se scioccamente-morbosamente mi soffermo, ed è capitato, cammino veloce al buio in casa sino a quando salto sul letto come quando ero piccola, per non inciampare in qualche  fantasma nel tragitto. 

E voi? Che paure avete? E che rapporto avete con le vostre paure? Faticate ad ammetterle? Ci ridete su per rimpicciolirle ? Cercate di superarle? E se sì, ci riuscite? Mi piacerebbe tanto sentirne qui, in forma di commento, oppure leggere un vostro post a tal riguardo.

18 commenti:

  1. quella di guidare in autostrada anche iooooooo!!!! Mamma mia, come me ne vergogno! L'anno scorso sono andata due volte a Bologna a fare un corso e all'arrivo mi sono dovuta cambiare la camicia da quanto avevo sudato!
    A me ogni tanto prendono delle ansie incredibili quando le bimbe sono fuori coi nonni. Ultimamente poi Alice continua a dire che vuole giocare ad essere morta, che muore sotto a una macchina e tutti la guardano e io piango tanto. Che angoscia. Se la va a prendere da scuola qualcun altro sto in ansia da morire.

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    1. Uhhh Silvia, sulle ansie sulle bambine dovremmo aprire un capitolo a parte perché qui non saprei forse essere ironica: quante ne ho anche io, cerco di dominarle ma se ci penso mi mozzano il fiato. Per il guidare cosa mai potremmo fare per lavoraci un po' su?

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  2. Oddio, i calabroni pure io, che angoscia! (però mi ha fatto tanto ridere come l'hai descritta ^_^ )
    E poi nuotare in mare aperto, lontano dalla riva, o quando non si vede il fondo... terrore! E posso dire "celo" anche all'autostrada, ma da passeggera, visto che io non guido. Ma la peggiore, la vera fobia che ho, è quella della folla: l'idea di trovarmi in mezzo ad un mare di gente che potrebbe impazzire e presa dal panico travolgermi, facendomi morire di una morte atroce, ovvero spiaccicata da milioni di piedi come una cicca per strada, beh, questa è sicuramente quella che più mi fa uscire fuori di melone.

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    1. Manu questa della folla che ti schiaccia è terribile e per fortuna mi manca. Ci credo che "ti fa uscire fuori di melone"... I calabroni mal comune mezzo gaudio, davvero, mi consolo un attimo

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  3. L'inventario è quasi completo anche per me qui! Calabroni e insetti in generale, vipere e animali striscianti in generale...tranne guidare che invece non mi crea grossi problemi, con gli anni anziché diminuire le mie piccole paure sono aumentate. Sospetto dipenda anche da uno spirito di autoconservazione che mi ha innescato avere i figli e che invece prima ignoravo del tutto.

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    1. Ciao Why, tocchi una corda essenziale nelle paure, credo: maternità- autoconservazione, lo sento anche io ed è ciò cui mi riferivo sostanzialmente parlando di consapevolezze e responsabilità. E certo, hai ragione: prima lo si ignorava del tutto...

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  4. Ciao!!
    Molte delle tue paure le ho anche io. Ma in realtà non le definisco "paure"… è normale aver timore di pestare una tracina nella sabbia, o di essere morsi da una vipera nell'erba alta! la chiamerei magari prudenza!
    L'unica mia "paura" vera, e quindi per me deve essere irrazionale, è di scendere in cantina di notte, o andare in soffitta. Brrrrrrrrr!!
    O che succeda qualcosa ai miei cari. Ecco, questa mi avvelena l'esistenza! :(

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    1. Rachele, cia. Sai non mi spiace affatto l'idea di riferirmi ad alcune delle mie paure con il termine "prudenza", che suggerisci tu. Così mi sembrano più "perdonabili " e ne intravedo in effetti più un lato razionale che irrazionale. E per le paure legate ai cari, come scrivevo a Silvia, beh quelle mi mozzano il fiato, difatti non ne ho scritto perché qui non riuscirei a mettere ironia, né leggerezza. Un abbraccio sino in Germania

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  5. Ho una sola paura da sette anni: quella di morire prima che le mie figlie siano autonome, ovvero, di non esserci più mentre sono ancora materialmente necessaria alla loro crescita. Tutto qui.

    Poi ci sono le "paurelle". L'autostrada non mi fa tanta paura ma evito se posso come te. Invece delle tangenziali, ho veramente terrore e faccio tantissimi km in più pur di evitarle! :)

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    1. Luciana, ciao. Certo, la tua è una delle paure più grandi possibili , di quelle vere che, come dicevo su, tolgono il fiato. Quelle mie qui erano più "paurelle", come le chiami tu. Di cui leggo abbiamo in comune l'autostrada: io dico che si può superare.

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  6. Non ho molte paure, a pensarci su, ma quelle che ho sono incontrollabili, delle vere fobie.
    La prima è la paura dei tappi di bottiglia, quelli degli spumanti. Ho il terrore che mi colpiscano quando si stappa la bottiglia. Regolarmente mi ficco sotto il tavolo o mi copro la testa urlando.
    La seconda paura sono i ragni ma da quando vivo in campagna un po' l'ho superata. Mi fanno ancora paura però i ragni grandi.
    Il buio della notte è un'altra paura ma penso che sia abbastanza normale. Mi batte il cuore, ho strani pensieri di mostri o maniaci che sbucano dal nulla (e in questo ti somiglio) e comincio a correre presa dal panico... anche se è la più dolce e tranquilla notte del mondo!!!
    Ti mando un bacio con un bel tappo di spumante accluso
    Francesca

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    1. Tappo di spumante! Dunque panico nei cenoni e festoni! E ragni, beh, in campagna ci hai dovuto lavorare su, immagino.... Un abbraccio senza tappo, dai!

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  7. Le mie paure sono cambiate molto da quando sono mamma, prima avevo paura di piccole cose: ragni ad esempio...oggi ho paure più serie che riguardano la vita in generale, la salute e i pericoli del mondo, e queste a sconfiggerle e' dura!

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  8. Ragionandoci su, io mi sono sempre vergognata di provare paura per qualsiasi cosa, soprattutto situazioni e/o animali. L'idea di non poter fare qualcosa perche' ho paura proprio non riesco a concepirla, e cosi', anche se me la sto facendo sotto, mi butto come se niente fosse. Ma c'e' una cosa che proprio mi terrorizza...i film horror, di qualunque genere, non sono mai riuscita a vederne neanche uno :)
    Le cose non tangibili mi spaventano un po' di piu', e anch'io concordo che dopo essere diventata mamma le paure sono un po' aumentate, ma cerco di non pensarci per non influenzare troppo il resto della famiglia. ciao

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    1. Ciao Marina, beh la vergogna di avere paura di fronte agli altri in un certo senso "aiuta" a superare. A me invece proprio manca, accidenti.

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  9. ciao cara. mi da l'impressione che anche tu come me non sia un'amante di catene e affini.
    però c'è questo giochetto a cui ho partecipato e al quale, se ne hai voglia, ti invito.
    http://shaulalala.blogspot.it/2014/05/il-fior-fiore-della-primavera-in-bloom.html

    a presto, bacibaci!

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